martedì 20 agosto 2013
mercoledì 14 agosto 2013
Miele di tupelo.
Il miele di tupelo viene prodotto quando le api domestiche raccolgono il nettare dai fiori dell'albero bianco Ogeechee Tupelo (Nyssa oghece). Questi alberi sono distribuiti lungo le sponde dei fiumi, delle paludi e degli stagni; spesso vengono inondati, per lo più nelle paludi della Georgia e della Florida. Si dice che il miele di tupelo provenga da alberi che crescono soltanto sulle sponde di alcuni fiumi, tra cui i più importanti sono l'Apalachicola e l'Ochlockonee. Gli alberi di tupelo hanno grappoli di fiori verdognoli appena visibili, che nel tempo diventano frutti simili a bacche. Il fiore vive solo 2-3 settimane tra aprile e maggio. Il miele di tupelo puro è color ambra chiaro; alcuni notano una leggera sfumatura verde. Ha un aroma di pera e luppolo e un sapore che gli ammiratori descrivono come dolce, delicato, burroso, floreale come lo zucchero filato e l'acqua di rose. Grazie al suo contenuto di fruttosio insolitamente alto (a discapito del saccarosio), il miele di tupelo non granula. Un miele di tupelo granulato è indice di non purezza. Grazie al suo basso contenuto di saccarosio, anche alcuni diabetici possono mangiarlo. Il miele di tupelo autentico non è riscaldato, processato o filtrato; non è neanche mischiato con miele di altri fiori. Persino una piccola quantità di altro miele (il miele galberry, che è raccolto appena prima del tupelo, è il più comune interferente) non è tollerato. L'albero bianco di tupelo cresce naturalmente nelle paludi sud orientali. Data la durata così breve del periodo di fioritura, gli apicoltori devono essere precisi ad avvicinare le api agli alberi; spesso questo avviene allocando le api su banchine che sono raggiungibili solo via mare. La natura severa dell'area del miele di tupelo impone che la sua produzione esista in una piccola sottocultura. L'apicoltore George Watkins afferma che l'unico produttore di miele tupelo attualmente lo raccolga da alberi lungo le sponde del fiume Apalachicola. Alcuni fattori contribuiscono alla produzione limitata e alla possibilità di estinzione del miele di tupelo: • Breve stagione di raccolta (2-3 settimane) che può essere ulteriormente ridotta dalle condizioni climatiche; • Raccolta intensa e stressante che richiede un periodo preciso e un equipaggio speciale – gli apicoltori durante la raccolta devono maneggiare continuamente api, specialmente sulle barche, in aree afose e remote. Prima della raccolta, le api devono essere pulite da residui di altro miele. • Insetticidi. Sul loro sito internet, i Lanier, famiglia di apicoltori, hanno riportato i seguenti dati riguardanti la stagione 2005: “Avremmo avuto un raccolto eccezionale se non ci fosse stato il controllo delle zanzare nella contea. Questo controllo era svolto di giorno e le nostre api venivano spruzzate in volo nel mezzo della raccolta del miele, uccidendole sul posto”. • Sviluppo. L'area della costa del golfo intorno al fiume Apalachicola è soggetta ad un forte sviluppo, per lo più grazie alla St. Joe Company, che possiede alcune miglia lungo la costa. • Importazioni. Durante un'intervista condotta dalla Southern Foodways Alliance, Georige Watkins, apicoltore presso l'Apalachicola ha affermato che il miele di tupelo, che vende a prezzo più alto rispetto ad altri tipi di miele, lo mantiene sul mercato: “se non fosse per il miele di tupelo, non credo che potrei sopravvivere qui come apicoltore, date le importazioni...arrivano tipi di miele cinese a basso costo, miele messicano e vietnamita. Sappiamo da dove proviene perché ci danno vecchi fusti per metterci dentro il miele” (più tardi, nell'intervista, ricorda la grande quantità di miele importata anche dall'Argentina). Fortunatamente la domanda di miele di tupelo è sufficiente per mantenerlo in attivo, per ora.
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